Il 9 giugno è stata una giornata speciale, a Piombino. Sette classi della scuola media "A. Guardi", coordinate dalle insegnanti Caterina Salamone, Serena Santangelo, Roberta Tonelli, Paola Valdata e dai formatori Mario Pietramala, Teresa Porcella e Lidia Pantaleo, hanno dato vita a "A voci spiegate", evento finale di un percorso formativo durato tutto l'anno.
Fabbrica, castello, città: tre concetti, tre luoghi che identificano Piombino, diventano racconto ad alta voce, ad opera delle ragazze e dei ragazzi, che leggono Hemingway, Wilde, Possentini. La letteratura che rende universale il particolare.
Durante la giornata di prova generale, tre di noi (Eleonora, Diletta e Cloe) ci siamo collegate in video con le ragazze e i ragazzi protagonisti e abbiamo rivolto loro alcune domande. Ci hanno detto che per loro questo progetto è stata un'esperienza vissuta appieno, l'occasione per esprimersi, per riscoprire la loro città. Tutti e tre i libri hanno suscitato il loro gradimento, ma "La prima cosa fu l'odore del ferro" è entrato nel cuore, ha toccato corde sensibili e ha risvegliato ricordi.
E poi: "La lettura ad alta voce ti aiuta ad esprimerti e a suscitare emozioni che sarebbero rimaste rinchiuse".
L’evento "A Voci spiegate" si inserisce nel progetto "Io Leggo ad Alta voce", vincitore del Bando ad Alta voce 2020 del Centro per il Libro e la lettura.
Il progetto "Io Leggo ad Alta voce" , promosso dall’associazione Scioglilibro, si propone di mettere a sistema Festival Letterari noti a livello nazionale, professionisti e realtà locali (scuole, biblioteche, musei, teatri) che hanno valorizzato la lettura ad alta voce come prassi formativa costante grazie ad autori, attori, formatori, editori specializzati nell’accessibilità e comunicazione. Il progetto mira a creare una comunità educante di adulti e ragazzi che rafforzi la conoscenza del sé e degli altri, partendo dalla parola detta, dai suoi suoni, anche nelle declinazioni dialettali e delle lingue straniere.
La redazione di qualcunoconcuicorrere
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